Disturbi alimentari, più di 100 casi nel 2014. L'Espresso, 21 maggio 2015

L’Espresso, 21 maggio 2015

Disturbi alimentari, più di cento casi nel 2014: “Attenzione a nuove tendenze salutiste”.

I numeri e le attività del Programma dell'Ausl che assiste chi soffre di anoressia, bulimia e altri disordini dell'alimentazione. Tra le forme emerse negli ultimi anni la "drunkoressia", che sostituisce l'alcol al cibo. L'ossessione per alimenti salutari, l'ortoressia, può sfociare in patologia. Chi ha dubbi può rivolgersi a un telefono amico

 

di MARIA CHIARA PERRI


 

Primo, scegliere uno pseudonimo. Secondo, telefonare al Filo Diretto A. B., 0521231149. Terzo, aprirsi. Con la certezza che dall'altra parte risponderà qualcuno che sa che cosa significa ossessione per il cibo, perché ci è passato. Qualcuno che sarà pronto ad ascoltare e a offrire un primo orientamento, senza giudicare e senza impegno.


Il Filo Diretto Anoressia Bulimia è uno dei progetti avviati dal Programma per i disturbi del comportamento alimentare dell'Ausl di Parma in collaborazione con l'associazione di volontariato Sulle ALI delle MENTI. Uno dei modi per fornire un primo appiglio a quelle persone, spesso giovanissime, che magari avvertono di avere un problema con il cibo ma ancora non sanno di essere affette da un disturbo psichiatrico.

Quando il cibo è nemico: a Parma un centro d'accoglienza

Una diagnosi precoce, in questi casi, significa maggiori probabilità di efficacia del trattamento. La terapia che può salvare la vita: proprio in questi giorni la deputata del Pd Sara Moretto ha presentato una proposta di legge per rendere possibile il trattamento sanitario obbligatorio nei gravi casi di anoressia nervosa, quando il paziente rifiuta le cure e rischia la morte per inedia.

La dottoressa Anna Maria Gibin, responsabile del Programma per i disturbi del comportamento alimentare, spiega che è una norma molto attesa dagli specialisti del settore e già discussa durante un forum nazionale a Portogruaro: "E' necessario definire indicazioni precise per gli operatori in situazioni di persone molto malate che non manifestano la volontà di curarsi. I disturbi alimentari interessano psiche e corpo, quindi pongono problematiche diverse rispetto ad altre malattie psichiatriche, come la schizofrenia. Rimangono da definire alcune modalità di applicazione della legge, ad esempio sull'accoglienza dei malati presso i  reparti di Medicina e non di Diagnosi e cura, che spesso non sono adeguati per queste patologie".

Le persone con disturbi alimentari prese in carico dal Programma dell'Ausl, tra Parma e Provincia, nel 2014 sono state 222. Di queste la metà, 109, sono nuovi casi. Non mancano le bambine: tre pazienti dai dieci ai tredici anni. Dieci gli adolescenti fino a diciassette, poi i numeri si impennano. Le fasce d'età che contano più pazienti sono quelle dai 18 ai 34 anni (86) e dai 35 ai 65 (86). Cinque le ultrasessantenni. Presenti anche ragazzi e uomini: è maschile un caso su dieci.

"Le sintomatologie sono simili, ma le problematiche che hanno provocato il disturbo sono peculiari in ogni persona" spiega la dottoressa Gibin. La patologia più riscontrata è l'anoressia nervosa (66 casi), ossia la tendenza a privarsi quasi completamente del cibo per perdere peso: "Gli anoressici si sentono più forti nel rifiutare il cibo e hanno una visione distorta del corpo, si vedono grassi anche quando sono scheletrici. La perdita di peso aumenta la loro autostima".

Sessantasei le persone in cura per bulimia: "Ci sono due tipologie, il pensiero fisso è sempre il cibo. Ci sono quelli che vomitano dopo i pasti e quelli che si abbuffano cercando altre forme di compensazione, ma non riescono a trovare un bilanciamento e prendono peso".  Ci sono poi 32 casi di "binge eating disorder" (la tendenza ad abbuffarsi in modo incontrollato) seguiti dall'Ambulatorio dietetica preventiva e counseling nutrizionale e 53 persone con disturbi nutrizionali non altrimenti specificati.

Tra le forme di anoressia, spiega la dottoressa, negli ultimi anni è emersa una nuova forma al limite tra disturbo alimentare e patologia alcolica: la drunkoressia. "Si sostituiscono gli alimenti con l'alcol. Queste persone non mangiano, poi all'ora dell'aperitivo bevono. E' un comportamento legato a uno stile di vita basato sullo 'sballò raggiunto velocemente attraverso l'assunzione di alcol e il digiuno. A stomaco vuoto ci si ubriaca più velocemente e l'alcol sostituisce il pasto. E' un comportamento che si verifica tra i giovani, che diventano così magri e ubriachi".

Ci sono poi due tendenze del comportamento alimentare che non possono essere definite come disturbi psichiatrici in quanto non elencate nel Manuale diagnostico e statistico DSM V, ma che possono sfociare in ossessione e far cadere in veri e propri disturbi alimentari. La prima, legata al mondo delle palestre, è la "vigoressia": "Queste persone sopravvalutano l'aspetto del corpo e pongono l'accento sulle prestazioni - spiega Gibin - in un'epoca che enfatizza molto l'aspetto. Se si arriva a restringere il regime alimentare in modo troppo rigido, ad esempio assumendo solo proteine, si può arrivare all'anoressia. Ma spesso queste persone non si accorgono di comportamenti problematici perché all'interno del mondo del body building sono la norma". Il servizio dell'Ausl di Parma non ha mai avuto in cura questa tipologia.

Gli "ortoressici" possono invece sviluppare un disturbo alimentare per l'ossessione di uno stile di vita sano. Anche in questo caso il problema è l'eccessiva restrizione degli alimenti: "Il confine tra l'attenzione e l'ossessione è molto sottile - dice la dottoressa - ci sono persone che effettivamente soffrono di patologie dell'apparato gastro-intestinale, allergie o intolleranze. Il vero problema in questi casi è la fiducia: sono persone che vogliono solo alimenti salutari e si pongono il problema di come siano stati prodotti. Anche chi elimina la carne e mangia solo vegetali, vuole che siano prodotti in un certo modo e magari restringe molto la dieta. Il problema c'è di fronte a una costante perdita di peso. Chi segue una dieta vegetariana o vegana ed è in grado di mantenere il proprio normopeso e una dieta equilibrata , in genere, non soffre di gravi ossessioni patologiche ".

A Parma l'associazione "Sulle ALI delle MENTI" organizza gruppi di auto-mutuo aiuto per pazienti e per le loro famiglie. L'Associazione conduce un gruppo di una ventina di partecipanti sofferenti di DCA e uno di circa una decina di genitori. Come detto, la diagnosi precoce è importante.

Spesso i disturbi alimentari vengono riconosciuti dai medici di base e dai pediatri, ma a volte sono le stesse persone che ne soffrono a vincere le resistenze e a rivolgersi al Filo Diretto AB: "I volontari che rispondono il mercoledì dalle 18 alle 20 e il sabato dalle 10 alle 12 (gli altri giorni è attiva una segreteria telefonica) hanno un elenco di comportamenti e di sintomatologie che possono far riconoscere la presenza di un disturbo alimentare - spiega Gibin - E' un primo approccio verso chi non vuole parlarecon psicologi e psichiatri, ma si sente a suo agio a parlare in modo anonimo, con volontari che hanno sofferto degli stessi problemi".

Non mancano i progetti di prevenzione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado: "Guarda Pensa Gusta" è rivolto a docenti, studenti, famiglie e si propone di sviluppare la capacità critica verso i modelli identitari veicolati dai media, far riflettere sulle dissonanze cognitive e migliorare l'autostima.

27/05/2015

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