Intervista a Margaret Rustin, di Susanna Messeca

Intervista a Mrs Margaret Rustin

 

di Susanna Messeca


Margaret Rustin è stata uno dei docenti del primo corso Tavistock svoltosi a Roma nel 1976; e diverse generazioni di allievi hanno potuto usufruire delle sue supervisioni. In seguito ha tenuto dei seminari pubblici all’A.I.P.P.I sia nella sede di Roma che di Napoli. Ha ricoperto il ruolo di dirigente della Tavistock Clinic dopo la morte di Martha Harris. Per molti di noi è stata un valido supervisore e un'amica.

Tra i suoi scritti tradotti in italiano, segnalo:

M.Rustin e M. Rustin: Neonati visti da vicino . Astrolabio, 1993

M. Rustin: Le conseguenze di una disintegrazione familiare. Astrolabio, 1994

M. Rustin e M. Rustin: Passioni in scena Bruno Mondadori, 2005

 

S. Messeca: Puoi parlare un poco sulla tua vita? Dove sei nata, dove hai studiato?

M. Rustin. Sono nata a Kettering, una piccola città nel Northamptonschire, nell'Inghilterra centrale. Mio padre era un pastore protestante. In seguito ci trasferimmo a Leeds, una grande città dello Yorkshire e mia madre, una studiosa di storia,  si impegnava molto  in   attività per la chiesa e la comunità.

S.M. Quando hai cominciato a pensare all'idea della psicoterapia infantile?

M.R. Ho seguito studi classici: latino greco e letteratura alla Oxford University, poi a Londra ero iscritta a Filosofia. Durante gli studi universitari già pensavo all'idea di lavorare come psicoterapeuta infantile, era una cosa che mi attraeva molto.

S.M. Da quale esperienza ha avuto origine questa idea?

M.R. Ho cominciato a interessarmi alla psicoanalisi durante il mio corso di filosofia, sia come desiderio di una esperienza personale, sia come potenziale lavoro professionale. Dopo la laurea ho insegnato filosofia a studenti di sociologia e lavoravo la mattina in una scuola con bambini deprivati di 5 e 6 anni , in piccoli gruppi. Ho trovato questo lavoro più interessante della filosofia.

S.M. Chi sono stati i tuoi migliori maestri?

M.R.I miei maestri furono Marta Harris, che fu il mio primo supervisore, Ester Bick, Shirley Hoxter. Questi hanno supervisionato i tre casi intensi di training. Infine Francis Tustin, poiché cominciai a lavorare con bambini autistici. Solo in seguito ho avuto come maestro anche Meltzer, ma per poco tempo. In seguito ho lavorato in collaborazione con Ron Britton e poi per molti anni con Edna O'Shaughnessy

S.M. Puoi parlare della tua esperienza alla Tavistock Clinic all'epoca in cui eri una studentessa?

M.R. Quando io ero studentessa un corso clinico era frequentato da 4 persone, molti meno di ora. Il corso di osservazione non era separato da quello clinico come ora. Io feci il corso di osservazione con Marta Harris. Il capo del dipartimento era John Bowlby che conduceva anche dei seminari di ("Human Growth and Development") “Crescita umana e sviluppo” a cui partecipavano operatori di vari tipi di scienze umane, come psichiatri, psicologi, assistenti sociali, psicoterapeuti di adulti. Altri corsi invece erano solo per gli studenti di psicoterapia infantile, in particolare di “Osservazione del lattante”. I corsi di “Osservazione” erano molto richiesti anche da iscritti ad altre specializzazioni, per cui in seguito Marta Harris aprì il “Corso di Osservazione” a diverse professioni negli anni '70. Così questo corso fu distinto da quello clinico. Io ho seguito alcuni casi clinici alla Tavistock, ed ho anche lavorato in un dipartimento ospedaliero di psichiatria infantile.

S.M. Quale esperienza clinica ha segnato la tua vita professionale e il tuo pensiero?

M.R. Sono state importanti per me due bambine psicotiche di 6 e 11 anni, che ho seguito per molto tempo. Ho cominciato a provare un forte interesse per gli stati primitivi della mente. Ho seguito a lungo, con la supervisione di M. Harris, anche un adolescente dai 16 ai 25 anni che veniva 5 volte alla settimana, allora così bisognava seguire i casi intensi. Questo ha dato origine all'interesse durato tutta la vita per la tarda adolescenza Ho lavorato con pazienti molto diversi: adolescenti adottati, o che vivevano nelle case-famiglia, bambini senza genitori. Ho anche molto lavorato con i genitori e da qui è nato il mio interesse per il lavoro con pazienti adulti.

S.M. Quale esperienza di insegnamento è stata più interessante nella tua vita?

M.R. Ho sempre insegnato con piacere l' “osservazione”, l'insegnamento clinico e la supervisione. E' stato un privilegio per me insegnare in tanti paesi attraverso gli anni. L'incarico della psicoterapia infantile alla Tavistock era un impegno dominante. Ho avuto molti colleghi e studenti di talento e ho ricevuto un forte sostegno all'interno della Tavistock Clinic. Sviluppare il training di psicoterapia infantile, incoraggiare pubblicazioni, ricerche, specializzazioni cliniche e nuovi contesti per il lavoro clinico sembrava un lavoro condiviso da tutti. La professione si sviluppava nel Servizio Sanitario Nazionale in quegli anni ed io ero completamente dedicata ad essa. Nei corsi all'estero ho sempre insegnato “Osservazione del neonato”, oppure “Supervisione” in piccoli gruppi clinici, anche con persone già qualificate. Ho avuto il privilegio di insegnare recentemente a Taywan, con una supervisione via Skipe. Ho introdotto nella Tavistock l'idea di gruppi di supervisione per insegnanti dei corsi, è stata una cosa molto utile. Ritengo la supervisione una cosa molto importante, per tutta la vita, anche quando si ha molta esperienza. Tuttora io stessa ho chiesto la supervisione per alcuni casi di adulti.

S.M. Puoi parlare della tua esperienza di Responsabile della Tavistock Clinic? Quali cambiamenti ci sono stati negli ultimi anni?

M.R. Negli ultimi anni la Tavistock ha dovuto fronteggiare pressioni della scienza medica sulla pratica psicoanalitica e trovare modalità per sostenere la qualità dell'insegnamento e del lavoro clinico con minori risorse. I nostri studenti non trovano più facilmente posti di lavoro a lungo termine nel Servizio Sanitario Nazionale, dopo la qualifica, anche se il training continua ad essere sostenuto dal punto di vista finanziario. C'è una tendenza politica di affidare meno frequentemente ai servizi pubblici la salute mentale di bambini e adolescenti, e questo per noi è difficile. L'atmosfera di ottimismo per la crescita degli anni passati è stata sostituita da un'atmosfera di lotta per proteggere I nostri valori.

S.M. Puoi parlare del tuo interesse per la narrativa e il teatro?

M.R. Quando andai negli Stati Uniti, per seguire mio marito che insegnò a Princeton per un anno, sentii molto la mancanza dei miei pazienti, mi interessai molto alla narrativa, al teatro e scrissi con lui il libro Narrative of lowe and loss. Naturalmente leggevo quei racconti con la mia formazione psicoanalitica, mi interessava molto anche Harry Potter, e il lavoro di Philip Pullman. C'è anche un nostro libro sul teatro, mio e di Michael Rustin, tradotto in italiano. (Passioni in scena. ed. Mondadori.) E' nato dal nostro insegnamento in collaborazione in un corso su Psicoanalisi e Dramma. Abbiamo un gruppo di amici dal '68 con i quali ci incontriamo una volta al mese circa per parlare di libri di letteratura, alcuni amici sono sempre gli stessi, altri sono cambiati col tempo. Quindi questo interesse è stato sempre importante per me. Continua la mia passione per la lettura di romanzi e per il teatro. Questo legame tra psicoanalisi e letteratura è un interesse che Michael Rustin ed io condividiamo, insieme alla scrittura di due libri e di altri articoli insieme. Dopo il mio anno di assenza ripresi con alcuni pazienti che mi avevano aspettato

S.M.Quali sono i tuoi interessi al di fuori del tuo lavoro professionale?

M.R Uno dei miei interessi principali sono i nipotini, uno di 6, uno di 5, uno di 3 e uno di 2. Altri interessi importanti per me sono il giardinaggio, il teatro, la letteratura e la politica. Mi piace anche cucinare per rilassarmi

28/08/2012

Centri Clinici AIPPI

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