Intervista a Genevieve Haag di Susanna Messeca (27.06.2013)


Intervista a Geneviève Haag


 


A cura di Susanna Messeca


Geneviève Haag e'  una psicoanalista francese che ha attinto al pensiero kleiniano e post-kleiniano della Tavistock Clinic e ha  approfondito con la sua personale esperienza  la conoscenza delle patologie precoci e gravi della prima infanzia, specialmente l'autismo, mettendo a punto un'ipotesi di sviluppo della parte sana del bambino a partire dalla formazione  dell'Io corporeo.


Ha lavorato nelle istituzioni pubbliche e organizzato gruppi di ricerca e di lavoro con i più giovani, stabilendo rapporti di scambio e di collaborazione con le neuroscienze. Ha scritto numerosi articoli.


D 1. Potrebbe parlarci un po' della sua vita? Dove è nata?


Sono nata in un piccolo villaggio dell'Anjou, feudo dei Plantageneti nel Medio Evo, molto conosciuto dai Napoletani poiché fondarono per un certo tempo il regno di cui facevano parte l'Anjou – la Provenza – Napoli – la Sicilia. Ritrovo dunque alcune «parentele» lontane con il Sud del vostro paese.


D 2. Dove ha studiato? Quando ha cominciato a pensare alla psicoterapia infantile?


Ho seguito i miei studi di medicina a Parigi dopo quattro anni di studi artistici a seguito della decisione  improvvisa di orientarmi verso la neuropsichiatria infantile con l'apporto della psicoanalisi.


D 3.  Quali sono stati per lei dei  maestri?


Devo molto al Dottor  Henri Sauguet, psichiatra e psicoanalista, membro della Società psicoanalitica di Parigi, che aveva aperto a Parigi, poco dopo la seconda guerra mondiale, uno dei primi CMMP (Centri Medico-Psicopedagogici) con il contributo della psicoanalisi. Mi aveva accolto in uno di essi nel 1962, ben prima della fine della mia formazione.  Il Dr. Sauguet aveva una passione per l’opera freudiana, che ci trasmetteva nel suo seminario settimanale, con una grande apertura verso i contributi kleiniani poiché invitò M. Klein all'inaugurazione del Centro, insieme ad Anna Freud,  preoccupato di raggiungere una  riappacificazione delle controversie. Ma soprattutto sono a lui riconoscente per  aver accolto nel 1967 il Dr. Gammill, psicoanalista formato negli Stati Uniti, poi a Londra in cui aveva beneficiato di una supervisione individuale con Melanie Klein per la quale aveva una grande ammirazione e riconoscenza.


La mia prima supervisione con lui per l'analisi di bambini fu il punto di partenza di una lunga collaborazione per la trasmissione dell'apporto kleiniano alla psicoanalisi infantile, il cui insegnamento non era organizzato in Francia, come a Londra, tra la Tavistock Clinic e la Hamstead. Tutto era lasciato all'iniziativa personale: ciascuno si creava il proprio corso tra seminari vari e supervisioni,  la corrente Hamstead era più diffusa intorno a Serge Lebovici e René Diaktine al Centro Alfred Binet.


James Gammil ci incoraggiò molto a prendere contatto con la Tavistock in occasione dei precongressi e dei congressi internazionali dell'IPA (a Londra nel 1972) e più particolarmente con Esher Bick e, tenendo conto del nostro interesse e della nostra preoccupazione crescente di affrontare le patologie precoci e gravi, ci orientò verso Francis Tustin che aveva appena pubblicato il suo primo libro, e verso Donald Meltzer che pubblicò poco dopo, nel 1975, «Explorations in Autism». Donald mi chiese di organizzare la traduzione di questo libro per la Francia dove  pubblicato nel 1980.


D 4. Potrebbe parlarci della sua esperienza all'Istituto Claparède? E' lì che lei ha cominciato a lavorare con l'autismo? Quali modalità terapeutiche utilizzava per quei bambini?


No, non è a Claparède che ho cominciato a lavorare con l'autismo, ma nel mio secondo lavoro in un IMP (Istituto Medico Pedagogico), che accoglieva nell'internato dei bambini piccoli con disturbi gravi dello sviluppo:  un reparto di poli-handicappati con disturbi neurologici e un altro con deficit medi e disturbi autistici e psicotici precoci.


L'enigma dei disturbi della comunicazione e delle stereotipie attrasse il mio interesse. La maggior parte di questi bambini era senza linguaggio; scommettevo sull'esistenza di un linguaggio corporeo e riunii alcuni colleghi, a Claparède  (Anik Maufras du Châtellier) e in altre istituzioni (Didier Houzel all'Istituto di puericultura) per iniziare un gruppo di lavoro con l'aiuto di James Gammill.


Cominciai con la scatola dei giocattoli consigliata nella tecnica Kleiniana, con un po' di materiale più primitivo (palle, palloni, cerchi, cubi, oggetti a incastro) secondo i consigli di Frances Tustin.


 Dal 1980 in poi, avendo iniziato un lavoro di dépistage precoce negli asili nido e nei PMI, organizzando un servizio collegato con l'istituto Claparède, abbiamo potuto cominciare a ricevere in ambulatorio dei bambini sempre più piccoli tra i quali autistici di buon livello, e abbiamo chiesto delle supervisioni a F. Tustin e presentato alcuni di questi casi al GERPEN a Donald Meltzer e M. Harris.


D 5. Ci sono esperienze che lei ricorda più delle altre e che hanno lasciato una traccia importante nella sua vita e nel suo pensiero?


Le esperienze che hanno lasciato le tracce più importanti e il punto di partenza di molti sviluppi creativi per l'insegnamento della psicoanalisi infantile in Francia e più particolarmente per l'approfondimento delle prime tappe dello sviluppo psichico sono:


-      la nostra supervisione con E. Bick per l'Infant Observation (v. libro di Michel Haag diffuso da lui-stesso, 81 rue Falguière,75015 Paris, o tel. 0147832984), poi la creazione del nostro gruppo di I.O. in Francia, avviato presso di noi con mio marito, poi la moltiplicazione, a Parigi e in numerose provincie, di gruppi, con la creazione, - in seguito – dell' AFFOBEB: Associazione Francese di Formatori all'Osservazione dei Lattanti secondo Esther Bick.


-      Le nostre supervisioni con F. Tustin e D. Meltzer, poi la creazione dei week–end di lavoro con Donald fin dal 1974, inizialmente presso Jean e Florence Begoin, che riunivano     un numero crescente di colleghi, che approdarono nel 1983, con  i forti incoraggiamenti di James Gammil, all'ufficializzazione del nostro gruppo di lavoro nell'Associazione GERPEN (nel 1983, nota 1 alla fine). I week end sono stati regolarmente organizzati con la partecipazione di Martha Harris, divisi tra presentazioni di I.O. e terapie di bambini, spesso casi di autismo.


F. Tustin è regolarmente venuta per numerosi week end.


Coloro che fossero seriamente interessati a maggiori dettagli su tutta questa storia possono procurarsi dei bollettini del GERPEN dedicati agli omaggi a Tustin, Gammil, Meltzer, e inoltre, tra i miei articoli, l'omaggio a F. Tustin, tradotto in inglese (Haag 2000) « In the footsteps of Francis Tustin, further reflections on the construction of the body ego, The international Journal of Infant observation and its applications vol 3 – n° 32.


Questi contatti con Londra ci hanno permesso l'incontro con colleghi molto apprezzati professionalmente e affettivamente, principalmente londinesi: Gianna Williams, Maria Rhode, e italiani come Suzanne Maiello, della quale ho molto diffuso la scoperta sull'esperienza sonora prenatale;  Luigia Cresti. Maria e Suzanne sono venute molte volte al GERPEN.


D 6. Ci parli degli avvenimenti che l'hanno spinta alla fondazione della CIPPA


L'estate 2004, ci fu la pubblicazione della ricerca di Monica Zilbovicius sulle anomalie di recezione della voce umana al livello del lobo temporale superiore del cervello, molto pubblicizzata dai media: «Finalmente la prova che si tratta di neurologia, dunque non di psicologia; la psicoanalisi, e anche la psichiatria, non c'entrano affatto» Sono cominciati allora degli attacchi ancora più virulenti contro gli psicoanalisti che «colpevolizzano,  non valutano niente».


Al ritorno dalle vacanze, con l'aiuto di mio marito e la risposta favorevole di molti colleghi, di cui Dominique Amy che diventerà presidente, abbiamo lanciato un appello e fondato l'Associazione CIPPA nel 2005, (nota 2 alla fine) di cui conoscete bene gli scopi che fanno parte della sua definizione.


D 7.  Qual'è il suo contributo all'iniziativa per la ricerca INSERM sull'Autismo?


La ricerca INSERM (vedi nota 3) ha potuto essere organizzata nel quadro di una rete nata per iniziativa del prof. Bruno  Falissard,  Jean-Michel et Monique Thurin. E'  iniziata nel 2008 dopo molti anni di riflessioni, ma incoraggiata specialmente da  un piccolo gruppo che si riuniva circa una volta al mese con la partecipazione di Daniel Widlocher, ex Presidente dell'IPA particolarmente attento a promuovere le valutazioni della ricerca.


In questo piccolo gruppo ebbi la possibilità di presentare la Griglia, attualmente utilizzata nel Polo Autismo di questa Rete. Questa Griglia sembrava particolarmente interessante nel seguire l'evoluzione e individuare i cambiamenti. Mi si propose dunque di animare questo polo insieme con la prof. Caterina  Barthelemy, che aveva dal conto suo costruito uno strumento diagnostico: la scala dei comportamenti autistici (ECA). Catherina Barthélémy contribuiva con delle conoscenze della corrente cognitivista che può essere chiamata  «fautrice dello sviluppo» (développementaliste), poiché  mette a fuoco particolarmente le «funzioni pilota» dell'imitazione e dell'attenzione congiunte, che sono molto interessanti. Ella  aveva messo a punto nel suo Servizio di Tours una terapia di buona qualità di scambi e di sviluppi, che propone delle relazioni affettive e stimolanti, facilmente complementari di una psicoterapia psicodinamica.


D 8. Quali sono altri suoi interessi nella sua professione oltre all'autismo?


Tutti gli sviluppi della psicoanalisi mi interessano, e forse particolarmente gli approfondimenti che riguardano le patologie border-line con i lavori di André  Green del quale ho seguito un seminario clinico per molti anni. Mi interessano ugualmente gli approfondimenti che riguardano la psicosomatica, ma con molti interrogativi (lavori di J.M. Thurin e lavori dell'IPSO, Istituto di Psicosomatica di Parigi)


D 9. In quali circostanze ha ricevuto la Legion d'onore ?


La Legion d'Onore mi è stata consegnata da M.me Simone Weil, ex ministro della sanità, che nel 1995 - all'inizio del conflitto tra alcune Associazioni di genitori che pretendevano la classificazione dell'autismo come semplice handicap, relativo soltanto ai metodi educativi, e i professionisti della corrente psicoanalitica – ha sancito la necessità di considerare un triplice intervento: educazione, terapie, socializzazione, ai quali noi abbiamo spesso fatto riferimento.     Questa decorazione era stata richiesta per me dalla famiglia di un bambino gravemente autistico  deficitario che avevo sostenuto a lungo, e che ha creato nel suo dipartimento una serie di iniziative per i soggetti autistici, innanzittutto per i bambini, poi per gli adolescenti, ed ora gli adulti. Questa famiglia ha chiesto il mio aiuto insieme a quello di Dominique Amy e di Hélène  Suarez-Labat per costituire un comitato scientifico che rifletta regolarmente sui problemi dell'accoglienza, dell'evoluzione, sugli approfondimenti per la comprensione psicodinamica dell'autismo, ma anche sulla possibilità di integrazione degli apporti cognitivi e dei metodi educativi.


D 10.  Cosa ci può dire del libro che sta scrivendo?


 Sono stati pubblicati circa 140 articoli miei (comprese 26 traduzioni) dal 1977. Dico «Sono stati pubblicati» invece che «ho pubblicato» perché non per tutti mi era stato chiesto il permesso  di pubblicazione. La loro pubblicazione è stata disseminata tra periodici, tutti di carattere professionale, ma molto diversi, e libri collettivi. Nel 2008-09 ho contattato molti «grandi editori» nell'intenzione di raccogliere presso un unico editore la ripubblicazione di una selezione dei miei articoli, che richiederà senza dubbio tre volumi.


Nessuno ha voluto impegnarsi per più di un volume. Di fronte a questo spirito commerciale di ristrette vedute, e constatando d'altra parte che due siti internet vendevano alcuni miei articoli, senza nemmeno farmeli rileggere, e senza versarmi una percentuale, ho deciso, con l'aiuto di mio marito, di creare un sito personale per poter avere sia la libertà di scegliere io stessa tra i miei articoli che la possibilità di aggiornarli.


Questo ha richiesto un grosso lavoro da un anno e mezzo. Dal luglio 2012 una quarantina di articoli sono già on line sotto la denominazione :


www.genevievehaagpublications.fr ed è aperto per questo un servizio di segreteria.


Proprio ultimamente uno di questi grandi editori è tornato da me - forse arriveremo a intenderci – in questo caso il primo volume si intitolerebbe senza dubbio «L'Io corporeo», forse sotto un titolo comune a 2 o 3 volumi «Lo sfondo del  Sé»


D 11.  Potrebbe parlarci dei suoi interressi al di fuori della professione?


Sono particolarmente interessata all'architettura, alla poesia, alla musica e alle arti plastiche, soprattutto il disegno e la pittura che ho praticato un po' io stessa. Mi interessano molto le ricerche scientifiche attuali sulle scienze che riguardano la vita e rimpiango di non avere abbastanza tempo per leggere.


 


Note al testo


1)    Il GERPEN (Groupe d'E'tudes et de Recherches Psychanalytiques pour le développement de l'Enfant et du Nourrisson)   è un'associazione culturale psicoanalitica che organizza seminari - tenuti da esperti internazionali della psicoterapia infantile, inizialmente soprattutto provenienti dalla Tavistock Clinic,  aperti agli psicoterapeuti e talvolta anche a professionisti affini, come psicomotricisti, logopedisti ecc.,


2)    La CIPPA (Cohordination Internationale Psychotherapeutes  Psychanalistes s'occupant de personnes avec Autisme) ha come scopo quello di riunire   gli psicoterapeuti psicoanalisti che lavorano con l' autismo, per approfondire le problematiche della diagnosi e della terapia di persone autistiche. Incoraggia  la collaborazione interdisciplinare e la ricerca di un linguaggio condiviso con insegnanti, educatori,  e operatori di altre forme di terapia. Sul piano della ricerca scientifica ha stabilito relazioni di collaborazione attraverso seminari periodici con gruppi di cognitivisti, con le neuroscienze per incoraggiare una migliore conoscenza e scambio di vedute sull'autismo.


Recentemente si è creata una sezione italiana del CIPPA, formata da molti psicoterapeuti del gruppo italiano, che hanno collaborato con la ricerca INSERM negli ultimi 3 anni. Di questo gruppo fanno parte psicoterapeuti provenienti da diverse associazioni italiane di psicoterapia psicoanalitica  tra cui l'AIPPI.


    3) L’INSERM (Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale) è tratta di un ente pubblico di ricerca a carattere scientifico e tecnologico


 


Bibliografia degli articoli di G. Haag tradotti in italiano.


Per chi volesse consultare tutta l'opera dell'Autrice consultare il sito www.genevievehaagpublications.fr


(1985), "La mère et le bébé dans les deux moitiés du corps" Neuropsychiatrie de l'enfance, 33 (2-3), 107-114.


Trad. Italiana : (1987), Madre e bambino nelle due metà del corpo , Pratica psicomotoria, 9 , 4-12 .


(1988), "Réflexions sur quelques jonctions psycho-toniques et psycho-motrices dans la première année de la vie", Neuropsychiatrie de l'enfance, 36, (1), p.  1-8.


Trad. italiana : (1992),Riflessioni su alcuni collegamenti psicotonici e psicomotori nel primo anno di vita, trad. ital. A. Tomada, Pratica psicomotoria, 20/21, p. 9-18.


1992 d), Intervista a Geneviève Haag, a cura di Luigia Cresti, Silvia Cassese, Floria Budini Gattai, Contrappunto n° 11, p. 51-60.


Conferenza fatta a Firenze nel 1992 :


(1993), Le identificazioni precoci nella formazione dell'Io corporeo, trad. C. François, rev. L. Cresti, Contrappunto n° 13, p. 34-45.


(1993 a), "Hypothèses d'une structure radiaire de contenance et ses transformations", in Anzieu D., Boubli M., Lassegue J., Lavalle G., Tisseron S., Les contenants de pensée, Paris, Dunod, p. 41-59.


Trad. italiana: (1998), Ipotesi di una struttura radiale di contenimento e le sue trasformazioni, in D. Anzieu, G. Haag, S. Tisseron, G. Lavallée, M. Boubli, J. Lassègue, Soglie del pensiero, Milano, Masson, SpA, p. 35-51.


Trad. Italiana con aggiunte comunicate da G. Haag


(1993), Psicosi simbiotiche e psicosi post-autistiche nel bambino: tentativi di comprensione psicodinamica, Quaderni di Psicoterapia infantile, 28, p. 200-230.


L’insieme del testo pubblicato in italiano sarà  dopo ripubblicato in inglese con il  titolo:


(1997), Psychosis and Autism, Schizophrenic, Perverse and Manic-Depressive States during psychotherapy, trans. D. Briggs, in Psychotic states in children, M. Rustin, M. Rhode, A. et H. Dubinsky ed., London, Duckworth, p. 189-211.,puis retraduit en français avec l’ensemble de ce livre


(1997 j), Ressemblances et différences entre les psychoses symbiotiques et les psychoses post-autistiques chez l'enfant, in Les états psychotiques chez l'Enfant et l'Adolescent, Larmor-Plage, ed. du Hublot, p. 211-232.


(1994), La constitution du fond dans l'expression plastique en psychanalyse de l'enfant. Sa signification dans la construction de la psyché, in Le dessin dans le travailpsychanalytique avec l'enfant, Decobert S., Sacco F. ed. Toulouse, Erès, p. 63-87.


Trad. italiana: (1996), La costituzione dello sfondo nell’espressione plastica in psicoanalisi infantile, Il Disegno nel lavoro psicoanalitico con il bambino, in Decobert S., Sacco  F. ed. (trad. italiana del n° 65 di Q.P.I .), Roma, Borla S.R.L. edizione


(2004 a), Sexualité orale et moi corporel, Topique,  87, 23-45.


Trad. italiana: (2005) Sessualità orale e lo corporeo, Psicoanalisi e metodo, Sogno Riflessioni della psicoanalisi contemporanea, V 2005, Ed. ETS, Pisa, p. 171-204, trad. italiana del n° 117


Dal testo inglese Psychodynamic Assessment of Changes in Children with Autism under psychoanalytic Treatment,


Trad. Italiana (2007) Valutazione psicodinamica dello sviluppo dei bambini autistici sottoposti a trattamento psicoanalitico., in Annata Psicoanalitica Internazionale, n. 3/2007,pag. 115 – 133.



 

 

27/06/2013

Centri Clinici AIPPI

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