Ricordando Fausto Petrella. Di Luisa Carbone

Ricordando Fausto Petrella

Desidero condividere con Voi Colleghi un ricordo dello psicoanalista e psichiatra Fausto Petrella che è mancato il 31 marzo nella sua Pavia.

Fausto Petrella ha avuto un ruolo rilevante, dopo la chiusura degli istituti manicomiali con la Legge 180, nel sostenere la necessità e la possibilità di un’umanizzazione della cura delle patologie mentali più gravi in un quadro istituzionale e normativo in profondo mutamento.

Fausto Petrella è stato Professore Ordinario di Psichiatria, Direttore di Unità Operativa di una ASL di Pavia, raffinato Psicoanalista e Presidente della SPI alla fine degli anni novanta. La capacità di creare fertili connessioni tra queste e altre importanti esperienze della sua vita, come la conoscenza e l’amore per la musica, ne hanno fatto una figura di spicco per la psicoanalisi e la psichiatria del nostro tempo.

Con particolare gratitudine lo ricordo presente, dal primo numero del 1986 fino alla conclusione della pubblicazione della Rivista, tra i membri del Comitato Scientifico di Prospettive Psicoanalitiche nel Lavoro Istituzionale. Ha sempre sostenuto, con scritti e con la presenza nei convegni annuali di Prospettive, l’impegno di Massimo Ammaniti e di un appassionato Comitato di Redazione, a pubblicare una Rivista che in Italia ha dato voce e rilievo al necessario dibattito sul ruolo dei Servizi Sanitari ed Educativi che il nostro paese stava istituendo e sul ruolo che la psicoanalisi e la psicologia dinamica potevano svolgere in essi.

Un contributo a Prospettive di Fausto Petrella che ricordo, anche perché con Pino Vetrone coordinavo quel Focus della Rivista, riguardava il ruolo degli psichiatri e degli psicoterapeuti che si trovavano ad operare nei Servizi Pubblici, stretti nella necessità di offrire risposte che dovessero tener conto delle richieste dell’utenza e del mandato delle istituzioni di appartenenza. Nel Focus su La Richiesta e il Mandato (6-2-1988) i temi della presa in carico e della continuità istituzionale furono quelli che Fausto Petrella indicò come problemi cruciali nel nostro operare nei Servizi. Nell’articolo che ci inviò, svolse tali temi attraverso l’apertura a una serie di interrogativi accompagnati da alcune esemplificazioni, che mi sembrano ancor oggi di grande attualità, rispetto al ruolo da assumere nella sfida che una nuova situazione di emergenza Covid-19 ci sta ponendo.

Di questo lo ringrazio ancora, perché ritengo che sia solo la messa in comune di domande e di esperienze che ci consentirà di trovare la strada per rispondere a situazioni che stanno creando inevitabili dubbi sulla nostra capacità di continuare ad offrire, a chi si rivolge a noi nelle mutate condizioni in cui possiamo operare, un ruolo e un setting atto al necessario ascolto psicoanalitico. 

Luisa Carbone

04/04/2020

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